martedì 20 gennaio 2015

Giornata della Memoria

Il 27 gennaio è la giornata della Memoria per ricordare le vittime dell'Olocausto.
Alcuni artisti e architetti contemporanei hanno cercato di tradurre in arte l'orrore dell'olocausto in modo non retorico.
Tra i monumenti realizzati, due sono stati ideati in funzione di un osservatore attivo: hanno cercato di creare un coinvolgimento emotivo in chi compiva l'esperienza di conoscenza di tali opere.

Il primo Monumento si trova a Berlino ed è il Memoriale agli Ebrei d'Europa assassinati, progettato dall'architetto ebreo americano Peter Eisenman. Su una grande superficie, disposta con pendenze diverse, ha realizzato 2711 steli in cemento di altezza variabile disposti secondo una griglia ortogonale con percorsi che creano un senso di spaesamento e inquietudine in chi li percorre: dentro un ordine troppo rigido si nasconde il caos, si perde la ragione.
Eisemann ha detto che il compito del suo monumento non è di dare informazioni ma suscitare emozioni e tenere desti la coscienza e il subconscio della Germania.

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 La seconda opera è un'istallazione realizzata dall'artista Christian Boltanski, figlio di padre ebreo e madre cattolica, per il Grand Palais di Parigi.
In realtà non nasce per il ricordo dell'Olocausto, anche se molti sono gli spunti che rievocano la Shoa:  il muro di lattine con stampigliati dei numeri, gli abiti vecchi disposti su tutto il luogo dell'installazione secondo dei moduli rettangolari e a formare una catasta piramidale dalla quale il braccio metallico di una gru preleva un piccolo mucchio di vestiti che poi fa riprecipitare dall'alto.
Secondo l'artista l'opera è una riflessione sull'esistenza , a volte soggetta a un "disegno" superiore imperscrutabile:  gli abiti (che inevitabilmente ci ricordano gli Ebrei) rappresentano le vite umane e il braccio meccanico è la mano di Dio la cui volontà non è comprensibile agli uomini.
 Personnes al singolare significa “nessuno” al plurale “persone”!

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( Si ringrazia la casa ed. Zanichelli per i contributi offerti)